Scuola di kite

Wave

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Dakhla

 

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DAKHLA 2013

Ognuno di noi ha un sogno in mente, riguardo le mete di viaggio: Sud Africa, Brasile, Maui, Capoverde, Canarie, Mar Rosso, Nuova Caledonia, Essauira, Dakhla.

Poi ci ritroviamo ad uscire nell’home spot di sempre, con acqua gelida e spesso color cioccolato, onde che vengono chiamate tali solo perché tutti le chiamano così. Il cellulare squilla… Roberto Foresti. Non lo sento da qualche tempo, forse vorrà sapere come vanno le cose, parlare un po’ di kite, di foto, insomma una telefonata da parte di un amico.

Con la voce di chi ti prende un po’ in giro mi chiede: “cosa fai dal 18 al 25 marzo?” “A Robe’ niente, non vado a sciare, non ci sono gare di race”… e lui… “ti va di andare a Dakhla?” …“Certo che si ma questo non è un gran momento per me”, lui risponde “non ti preoccupare, non devi pensare a niente, devi solo andare giù per la gara del PKRA tramite The Secret Spot, Stance Italia e l’Ente Nazionale per il Turismo del Marocco, (www.visitmarocco.com; info@turismomarocco.it) sarai loro ospite, vedere un po’ come sono le cose lì, fare delle foto e fare Kite, ah… un’ultima cosa, dici di portare anche Gianmaria Coccoluto?”

Improvvisamente mi vedo già sull’aereo con il kite in mano, ciabattine e cappellino per il sole. Il viaggio dei miei sogni si sta materializzando; sono felice. Lascio neve, freddo e gelo in cambio di sole, caldo e kite, tanto kite.

Telefono a Gianmaria, gli chiedo se può venire e mi risponde con un si secco e deciso: “si parte.”

L’appuntamento è all’aeroporto di Fiumicino, siamo entrambi eccitati. Fortunatamente al momento di spedire il bagaglio sportivo The Secret Spot ci suggerisce di spedire tutto in un’unica sacca da Roma a Dakhla, facendola transitare soltanto a Casablanca, cosi da essere liberi nelle ore di attesa per l’imbarco successivo per Dakhla, noi abbiamo utilizzato la compagnia di bandiera marocchina Royal Air Maroc (www.royalairmaroc.com).

Non esiste un volo diretto da Roma per Dakhla, dopo 4 ore si fa scalo a Casablanca, città caotica, dalle mille facce, piena di gente, siamo scesi all’hotel Atlas Hospitality/Atlas Airport (www.hotelsatlas.com).IMG_8391

Il tempo dello scalo a Casablanca lo si può utilizzare per visitare la città, consiglio di utilizzare il trenino che parte dal terminal degli aerei e porta direttamente in centro, sconsigliato il taxi per il tanto traffico in cui si rischia di rimanere bloccati.

La kasba con i suoi vicoli pieni di negozietti dove puoi trovare di tutto, dal pesce alla frutta, dalla maglietta alle scarpe, dall’artigianato marocchino al tajine, tipico piatto locale.

La kasba, il centro della città vecchia, la si può visitare in tutta tranquillità, rispettando usi e abitudini, apprendendo una parte della cultura locale, molto radicata e diversa dalla nostra.

Siamo abituati a conoscere i Marocchini come persone dedite al commercio ambulante nelle nostre strade o spiagge; anche in casa loro ci sono tanti commercianti e artigiani, e con piacere si scopre quanto siano ospitali e gentili, il sorriso non manca mai e ti riservano ogni volta un: “benvenuto in Marocco”.

IMG_8355La Moschea Hassan II, centro della religione Musulmana è il più grosso edificio religioso al mondo dopo la Mecca,  il minareto con i suoi 210 mt di altezza è il più alto del mondo, abbiamo poi visitato il centro  centro commerciale Morocco Mall, enorme, con negozi occidentali, un acquario di dimensioni ragguardevoli e un parco giochi per bambini con tanto di montagne russe (www.maroccomall.net).

La sera si parte per Dakhla. L’euforia cresce, al check-in incrociamo i rider che parteciperanno alla tappa e trasmettono a me e a Gianmaria la voglia di arrivare, di partecipare all’evento.

Lui più che mai, inizia a credere che ciò che gli avevo detto al telefono si stia realizzando, tra poche ore si iscriverà alla tappa del PKRA di freestyle e sarà con i top rider alla competizione.

L’arrivo a Dakhla avviene di notte, il vento che ci accoglie all’uscita dell’aeroporto auspicio per l’intera settimana.

Arrivati al Dakhla Attitude (www.dakhla-attitude.ma), la struttura che ci ospita, ci rendiamo conto di vivere il nostro sogno, i bungalow incastonati in una duna sono piccoli ma accoglienti, l’atmosfera è tutta africana, intorno a te sai che c’è il deserto e il nostro “parco giochi”.IMG_8688

Al mattino la nebbia offusca tutto… ma non siamo nel deserto? Dopo pochi minuti, il sole scalda tutto e gli alisei mettono in moto i ventilatori. Il vento che la sera rendeva l’aria frizzante, ora spalanca le porte del parco giochi, l’anemometro inizia a salire, 10, 15, ruota verso Nord e si stabilizza sui 20 nodi per tutta la giornata e così anche nei giorni a seguire, con punte di 25/30 nodi verso sera.

Dakhla, non credevo fosse proprio così, una distesa di acqua dai colori chiari sulla scala del verde, completamente flat, spazzata dal vento e circondata dal deserto, la marea rende lo spot mobile, sale e fai kite dove prima avevi armato o scende e ti devi fare un bel pezzo di spiaggia a piedi per tornare in hotel.

Il buongalow è al terzo piano della duna, il panorama è di quelli da togliere il fiato, a destra lo spot abituale, al centro un’isola a forma di coccodrillo, a sinistra un’altra laguna dove si esce al mattino con il vento più da terra e acqua piattissima.

Il villaggio organizza dei down wind incredibili, ti spari chilometri e chilometri di discesa nel vento in tutto relax, fino ad approdare alla Duna Bianca ben visibile da lontano, facendo kite in un mare da dividere con aironi rosa e delfini, vero Gianmaria?

Skipper meeting! Iniziano le prime batterie per accedere al main event, Gianmaria non è molto fortunato nella scelta della batteria ma passa al secondo turno di domani, il resto della giornata, kitesurf, vento, acqua calda, sole, i rider del PKRA, paradiso!

Il secondo giorno il vento fa un po’ i capricci e rimane un paio di ore in più proveniente da terra, il nostro Gianmaria paga dazio e non riesce a superare la batteria finendo terzo.

Gianmaria ha destato un’eccellente impressione e simpatia a tutti i rider e nella crew della giuria, certo per le sue capacità tecniche, si è dimostrato un atleta completo e corretto ma anche per simpatia e la cordialità che ha avuto e dimostrato con tutti.

Nei giorni che si sono susseguiti la gara del PKRA è andata avanti, il vento non è mai mancato facendo salire la tecnica e la spettacolarita’ delle manovre e dei rider, sempre molto preparati fisicamente e tecnicamente, inserendo nei loro repertori sempre più manovre con il doppio passaggio di barra (handle pass).

IMG_9112Spettacolare i quarti di finale di yuri zoom, che si arrenderà ad una incerta semi finale contro Mark Jacbs che sfodera una sontuosa prestazione, dimostrando un eccellente preparazione fisica e controllo tecnico della manovra e batteria.

Vince l’evento, Alex Pastor, mai messo in discussione durante la finale da Jacobs che forse aveva dato tutto contro Yuri.

Ho notato che i rider del freestyle PKRA sono tutti molto disciplinati, attenti all’immagine dell’evento, ordinati nel fare tutti insieme ciò che gli organizzatori chiedevano in funzione delle riprese televisive, riprese fotografiche, ho avuto la sensazione che tutti si divertivano e fossero “amici”.

Facilmente si può dire che il PKRA organizzando una tappa del mondiale a Dakhla ha fatto centro, scegliendo, una location degna di un evento Mondiale, regalando a tutti, rider e spettatori, giornate di puro divertimento e spettacolo.

Il 4 giorno si è disputata la gara wave, come a Dakhla le onde? Si a pochi chilometri fuori la cittadina verso nord, ne esiste un altro a sud di Dakhla, ma non è stato possibile andare a vederlo.

Al mattino le onde di circa un metro e mezzo hanno permesso di svolgere le eliminatorie per il main event, nel pomeriggio con onde sui due metri si e portata a termine sia il tabellone maschile che quello femminile.

Nella gara wave ha fatto man bassa la famiglia Langeree, fratello e sorella hanno vinto in entrambe le categorie.

Siamo stati al Dakhla Attitude, una sera al Ocean Vagabonde, le due strutture una fianco all’altra, costruite con il piglio di chi non vuole modificare, ne depauperare l’ambiente selvaggio e incontaminato.IMG_8688

Le due strutture, di certo non ti offrono marmi, maniglie d’oro, maitre a tavola, sono accoglienti e caratteristiche, le definirei local, spazi comuni con arredi in perfetto stile marocchino, cucina marocchina ma sapientemente dosata per ospiti occidentali.

La vacanza a Dakhla è per puri appassionati di Kitesurf e natura incontaminata a perdita d’occhio.

Per gli spostamenti utilizzavo i mezzi della struttura, per chi invece vuole muoversi da solo, ed è questo che consiglio a chi va con la compagna o la famiglia al seguito, bisogna noleggiare una macchina, meglio se un fuoristrada (80,00 euro per tre giorni).IMG_8978

A circa 30 km dalle strutture c’è la città di Dakhla: con i mercatini, i caffè, i kebab e quant’altro per lo shopping e il tempo libero.

Nella stessa Dakhla per chi invece volesse prendere una struttura che potrei definire di categoria superiore, esiste il Bab al Bahar Hotel et Spa, con palestra, spa sul mare, sala massaggi e quant’altro si possa chiedere per il relax e la cura del corpo, cucina europea e moglie del simpaticissimo titolare vicentina, aragoste e caffè decisamente italiano.

Per chi avesse dimenticato un cavo a casa o rompa una qualsiasi cosa ci sono due kiteshop in centro a Dakhla e il Dakhla Attitude dispone di un surf shop con tutto ciò che un kiter debba aver bisogno di acquistare o per noleggiare l’intera attrezzatura da kitesurf.

Facendo un bilancio dell’esperienza in Maroccco devo dire una cosa su tutte, ci siamo diverti!

Abbiamo ricevuto tanto da Dakhla: tanto vento, tanto sole, mare bellissimo, spiagge incredibili, acqua calda e natura, tanta natura incontrastata e senza contaminazione del progresso, deserto a profusione.

Come tutte le belle cose, anche questa avventura è finita, l’ottavo giorno sbarcato a Fiumicino ho la sensazione di essermi svegliato improvvisamente da un bel sogno, i profumi, i colori tipici marocchini sono spariti, sostituiti dal traffico di Roma e da una temperatura piuttosto bassa.

Ciao Dakhla grazie, ti porterò sempre con me e tornerò molto presto.

 

 

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Il Kitesurf e il Vascello

Il cellulare vibra, un’altra e-mail, svogliato striscio il dito sul display e leggo: un invito alla presentazione del 31° TAN d

Possibilità di fare foto e presentazione del Kiteboarding per il 31° TAN del 2014.

ella Marina sulla nave Amerigo Vespucci.

Sembra tutto piuttosto normale, ma nella realtà non è cosi. Scopro tutto ciò nel momento che arrivo sotto il Veliero della Marina Italiana.

Parcheggio là e inizio a scaricare la mia attrezzatura da Kitesurf, prendo la macchina fotografica, il mio battito cardiaco accelera e l’emozione inizia a salire.

Su per la scaletta mi manca il fiato, mi sento, come dire, disorientato, stordito da tanta emozione e gioia.

Sto per salire a bordo della Nave Scuola della Marina Italiana, il Veliero più affascinate ed emozionante del mondocon la mia passione per la vela e il mare sulle mie spalle,  dentro il mio zainetto.

Porto a bordo due kitesurf, una tavola e una pompa, tutto sommato oggetti comuni per chi pratica il kiteboarding, ma tanto strani per chi va per mare da tanto tempo con imbarcazioni come l’Amerigo Vespucci.

A bordo, l’accoglienza del Capitano di Corvetta Michele Sancricca mi mette a mio agio e il mio cuore rallenta la sua corsa; vengo presentato al Comandante Nave Scuola AmerigoVespucci, il Capitano Curzio Pacifici.

Il Capitano Curzio Pacifici, figura imponente sia per il ruolo che ricopre, sia come persona, lo trovo a primo impatto molto cordiale e simpatico; mi fa subito un grande regalo, il cuore ricomincia a battere all’impazzata: mi chiede di gonfiare i miei Kitesurf e di provarli sul ponte della Vespucci!

Comincio a gonfiare gli aquiloni, mi rendo conto di compiere dei gesti abituali sul veliero che per me rappresenta maggiormente l’essere italiano navigatore, il Vespucci, la Nave scuola famosa in tutto il mondo, la più bella; ogni navigatore vorrebbe navigarci, ogni amante della vela e del mare vorrebbe  salirci, quando sei li respiri la storia, la cultura e la tradizione della vela italiana.

Il bello di tutto ciò è vedere che all’uomo cui è stata affidata la nave esce l’esploratore che è in lui che è dentro ogni capitano e dentro ogni uomo che va per mare, e questo accade nel momento in cui chiede spiegazioni sul kitesurf e ne prende in mano uno e inizia a farlo volare.

Vola mio kitesurf, vola sul ponte del Veliero, vola tra le mani di quel Lupo di mare dagli occhi di un esploratore e il cuore felice e, per un attimo, di un bambino divertito.IMG_4834

Il Comandante che esplora un tipo di vela tanto differente dalla solita, ne intuisce immediatamente il funzionamento e come potrebbe non farlo, l’uomo di mare che è in lui e l’esperienza gli facilitano il compito.

Il kiteboarding  ha suscitato interesse e curiosità in tutti i marinai del Vespucci, dal Comandante agli allievi del primo corso, chiedendone   info delucidazioni.

IMG_4764Il Capitano di Corvetta Michele Sancricca, presentatore per il 31° TAN, ha reso omaggio, all’interno della bellissima ed elegante conferenza stampa, alla disciplina del kitesurf, credendo nelle potenzialità della giovane Classe Velica, sia in termini numerici che spettacolari.

Dopo l’aperitivo sul ponte, i saluti e lo scendere dalla Nave mi sono sembrati come un abbandono, un distacco doloroso per via di tutte le emozioni provate  grazie al Vespucci, ma dentro di me la certezza che presto ci saremmo rivisti : il 31° TAN arriva presto, cosi come tutto ciò che esso rappresenta per la vela italiana e per la Classe Kiteboarding Italia e il kiteboarding in Italia.

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